martedì 13 maggio 2014

Carnet de Voyage #2


Quest'opera su carta è stata la vera è propria protagonista dell'esposizione, e non solo per le grandi dimensioni o per il particolare allestimento (due palloncini riempiti con acqua e gesso sono stati appesi agli angoli dell'opera). 

Si tratta, come per la precedente, di una tecnica mista dove grafite, smalto nero e acrilico si fondono per creare un'immagine incredibilmente evocativa. Ancora una volta il soggetto è la mangrovia, ma qui il pubblico del Punto Arte di Monza si è lasciato suggestionare dalla pittura di Francesca e ci ha offerto diversi punti di riflessione. 

Molti hanno visto, come per la carta precedente, due persone o addirittura una sorta di pietà nella quale una Madonna sostiene il fragile corpo del figlio. Altri hanno visto una mano, altri ancora un vestito. 

E su quest'ultimo punto è interessante come le precedenti ricerche artistiche della pittrice siano tornate a farsi sentire, come un ricordo che riaffiora e torna vivo grazie alla carta. Francesca infatti, prima di realizzare queste opere, aveva studiato soggetti come la donna e l'abito, indubbiamente influenzata dalle opere di Piero Pizzi Cannella,  caratterizzate dalla presenza di abiti fluttuanti, interpretati come struttura che sostituisce l'assenza metafisica dell'uomo. 

Per concludere come non notare nella struttura della composizione, un richiamo, assolutamente inconsapevole, al "Bue squartato" di Rembrandt o a quello di Soutine.





Carnet de Voyage #2, tecnica mista su carta, cm. 100x150, 2013

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