mercoledì 14 maggio 2014

Ecco la terza e ultima parte della mostra FALSI RICORDI


Istantanee

Ecco qua l’ultima e terza parte della mostra Falsi Ricordi. Le istantanee nascono da un viaggio compiuto dall’artista in Trentino, durante il quale ha fissato nella sua memoria brevi scorci paesaggistici, alberi e montagne, ma anche architetture come il castello di Thun.


Ma anche qui il ricordo è tradotto con sintetici tocchi di colore nero che rendono l’immagine cosi generica e universale da poter alludere a un qualsiasi albero e dove la montagna si trasforma in un profilo di una chiesa, e il particolare architettonico fa pensare a un chiostro di un convento. 

Istantanee #1, tecnica mista su tela, cm. 35x40, 2014

I viaggi e i ricordi si mescolano e allora il Trentino è stato solo un pretesto per Francesca per dipingere istanti passati, fissati velocemente nella mente come se avesse scattato una polaroid, una fotografia istantanea richiamata anche nel formato e nella cornice nera dipinta attorno al supporto bianco. 

Ma come rendere vivo un ricordo? Per Francesca c’è un materiale che adempie a questo compito, la resina, con la quale crea una sorta di contro-cornice gialla attorno a Istantanee#2 e una striscia colata che 

                                                                                     
Istantanee #2, tecnica mista su tela, cm. 30x30, 2014

Istantanee #3, tecnica mista su tela, cm. 30x40, 2014

attraversa l’immagine in Istantanee#1 e #3, e in quest’ultima ha un effetto bruciato che sembra ricordare una pellicola fotografica sovraesposta alla luce, come quando, per la fretta, si toglieva il rullino senza coprirlo dalla luce e, inesorabilmente, il ricordo svaniva.

Il percorso espositivo della mostra si apre con opere quasi monocrome, Carnet de Voyage e Radici, dove largo spazio è lasciato al bianco del supporto, per poi continuare con Skyline #1 e #2 dove Francesca inizia ad aggiungere il colore a scapito del bianco, mentre il nero domina nelle Istantanee. 


Polittico rosso magenta

E come ultima opera pittorica, vero e proprio coup de théatre, il Polittico rosso magenta colpisce per essere colore puro, il contrasto rosso-giallo, arricchito ancora una volta dalla resina, si impone nella sala e cattura l’attenzione del pubblico anche per il suo particolare formato. 


Quattro tele, ognuna con cornice anticata di legno, a formare un’opera unica dove il nome dal sapore antico, Polittico, contrasta con una pittura completamente astratta. La successione delle opere è stata sapientemente studiata per mostrare come un ricordo, qui rappresentato dal colore giallo, tende a svanire con lo scorrere del tempo.







Polittico Rosso Magenta, tecnica mista su tela, cm. 80x80, 2014

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