La seconda parte della mostra è composta da due opere su
tela, sempre a tecnica mista, dal titolo Skyline. Parola generica per indicare
il profilo del panorama delineato dagli edifici di una città, vuole essere la
seconda tappa del viaggio di Francesca, dopo l'elemento naturalistico eccola
rappresentare un paesaggio urbano indefinito, una città che può essere ovunque,
quasi dei "non luoghi" per richiamare una definizione data dall’etnologo
e antropologo francese Marc Augè, quando parlava di spazi che non hanno la
prerogativa di essere identitari, relazionali e storici.
Skyline #1
L’intenzione
dell’artista non è rappresentare una città specifica, ma offrire un ricordo di
un profilo urbano che può essere Milano, città che è stata identificata dalla
maggior parte dei visitatori della mostra, o una città inesistente, vagamente
ricordata attraverso un linguaggio pittorico e grafico al tempo stesso.
Se osservata
da vicino, piccolissime gocce di resina aggiungono un aspetto materico all’opera,
e sembrano alludere a piccole gocce di pioggia rimaste dopo una schiarita.
Skyline #1, tecnica mista su tela, cm. 60x80, 2014
Skyline #2
Un altro profilo di città o una montagna imponente, questa
tela ha suscitato un notevole interesse per il colore, giallo fluo, che insieme
al contrasto bianco-nero, dove il bianco occupa sempre meno spazio, dona all’immagine
un carattere vagamente pop.
Il giallo è steso lungo tutti i lati della tela
come se il colore si volesse espandere oltre i suoi confini, e il formato
verticale slancia la composizione. Il carattere quasi opprimente di questa
colata verticale di colore nero, viene smorzato sapientemente dall’artista
tramite il colore giallo che riesce a dare così respiro all’immagine.
Skyline #2, tecnica mista su tela, cm. 60x80, 2014
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